Essendo il deposito a risparmio un conto di risparmio, permette solo di versare e prelevare soldi.
Strumenti di pagamento quali bancomat, carte di credito e assegni non sono previsti per questo tipo di conto.
Talvolta però alcuni istituti di credito permettono l’accredito della pensione e l’utilizzo di una carta di debito.
A ogni modo, con il deposito a risparmio non è mai possibile andare in rosso rispetto alla somma depositata.
Rischi
I rischi per il titolare di un deposito a risparmio stanno nel fatto che, seppur ridotti, esso ha dei costi di servizio e un tasso di interesse creditore.
Nel momento in cui si versi una somma in una valuta estera, si applica il tasso di cambio.
In caso di smarrimento o sottrazione del libretto al portatore, c’è il rischio che ci sia un utilizzo fraudolento da parte di terzi, potendo prelevare denaro chiunque si rechi in banca col libretto.
Esiste infine il cosiddetto “rischio di controparte”, specificato in tutti i contratti di deposito a risparmio: per proteggersi da esso è prevista una copertura entro il limite di 103.291,38 € per ciascun depositante. Questa possibilità è una conseguenza del fatto che la banca aderisce ad un sistema di garanzia dei depositi.
Costi
Essendo il deposito a risparmio un conto di risparmio che permette solo di versare e prelevare soldi, i costi derivanti dal suo uso sono davvero minimi.
All’apertura del libretto si paga un’imposta di bollo.
Nel momento in cui si versa una somma in una valuta estera, si applica il tasso di cambio.
Prelievi, versamenti e gestione causano costi maggiori o minori a seconda del contratto. Per rinnovo, duplicazione ed estinzione del libretto va generalmente versata una commissione alla banca.
Infine, gli istituti di credito offrono spesso agevolazioni per questo tipo di deposito, essendo uno strumento per lo più rivolto ai giovani.