Tra i principali metodi di valutazione aziendale sono da annoverarsi sicuramente i cosiddetti metodi finanziari, basati sull’attualizzazione dei flussi di cassa che un’azienda è in grado di generare. E’ quindi importante sapere come determinare in maniera rapida e semplice il flusso di cassa creato da un’azienda nel corso di un determinato periodo, partendo dai dati ufficiali espressi nel bilancio.
Il flusso di cassa (nella terminologia anglosassone, cash flow) indica l’ammontare di liquidità che un’azienda è in grado di generare nel corso dello svolgimento della propria attività. Si tratta inoltre di un dato necessario per calcolare il risultato economico attualizzato. Prima di passare ad esaminare i metodi per determinare l’entità di tale flusso, è necessario effettuare una breve premessa sullo stadio del ciclo di vita che vive l’azienda nel momento in cui si sta calcolando il flusso di cassa.
Infatti, nelle fasi iniziali del ciclo di vita (fase di sviluppo) non è raro imbattersi in flussi di cassa negativi poiché l’azienda è maggiormente impegnata ad effettuare investimenti. Nelle fasi successive, invece, ed in particolare nella fase di maturità, lo stabilizzarsi delle vendite, unitamente alla minore necessità di effettuare investimenti, consentono una espansione della capacità dell’azienda di generare cassa.
Per calcolare il flusso di cassa generato da un’azienda in un determinato periodo (di solito coincidente con l’anno solare), con due metodi.
Il metodo più immediato è il cosiddetto metodo diretto attraverso il quale il cash flow è determinato dalla differenza tra i ricavi ed i costi monetari realizzati e/o sostenuti in un determinato periodo (vale a dire proventi ed oneri che hanno provocato una movimentazione nelle disponibilità liquide dell’azienda). Se, ad esempio, un’azienda ha realizzato ricavi monetari per 1.000, sostenendo al contempo costi monetari per 860, nel corso del periodo ipotizzato il flusso di cassa generato dalla azienda è pari a 140 (1.000-860).
Poiché le voci espresse nel bilancio non sono classificate in base alla loro natura monetaria o meno, puoi addivenire al medesimo risultato utilizzando il cosiddetto metodo indiretto.
Con il metodo in questione puoi calcolare il flusso di cassa partendo dal risultato di periodo (utile o perdita) aggiungendo allo stesso l’ammontare dei costi non monetari (ammortamenti, accantonamenti, rettifiche di valore negative, ecc.) e sottraendo l’ammontare dei ricavi non monetari (rivalutazioni di titoli o di immobili).
Vediamo un semplice esempio per chiarire il funzionamento del metodo indiretto. Supponiamo che un’azienda abbia chiuso l’esercizio con un utile 100 ed abbia effettuato ammortamenti per 45, accantonamenti per 15 e rivalutazioni per 20.
Il flusso di cassa generato nel periodo sarà di 140.