L’apertura di un conto corrente (sia che si tratti di privati che di conti aziendali) all’estero può avere due ragioni.
Una di ordine “valutario”: c’è chi non si fida della stabilità dell’Euro nel lungo periodo e pensa di mettere al sicuro i propri risparmi spostandoli in una banca estera, magari anche europea con valuta diversa, ad esempio la sterlina in Inghilterra o i franchi in Svizzera.
L’altro motivo è invece il classico tentativo di mascherare fondi provenienti da natura illecita o comunque sottrarli ai normali sistemi di tassazione degli interessi depositando le cifre in banche operanti in quelli che applicano una bassissima tassazione sugli interessi bancari maturati e soprattutto garantiscono il massimo anonimato dei propri correntisti nei confronti dei loro Stati di provenienza.
La tassazione nell’UE
Per chi invece vuole operare in trasparenza, la Comunità Europea tramite il Trattato di Maastricht ha garantito la libera circolazione di persone, merci e flussi di denaro.
Per questo si può legalmente aprire e “foraggiare” un proprio conto corrente aperto in uno qualsiasi degli Stati appartenenti all’UE.
In generale l’apertura di un conto all’interno dell’UE è più conveniente perché non si è soggetti alla doppia tassazione (in Italia ed all’Estero).
Per la tassazione si può scegliere tra l’imposta sostitutiva senza cumulo dell’imponibile IRPEF da far applicare in Italia o nello Stato in cui è aperto il conto, oppure si può optare per l’imposta ordinaria del 20% da applicare sugli interessi effettivamente maturati.
La tassazione extra UE
Chi decide di aprire un conto corrente legale e trasparente in Svizzera, Paese extra UE, è soggetto anch’egli alla tassazione ordinaria del 20%, con la differenza rispetto a prima, che questa va a sommarsi all’eventuale tassazione che lo Stato Elvetico potrebbe decidere di applicare sugli interessi maturati dal conto nel proprio territorio.
Se infine si decide di aprire un conto corrente in un Paese ritenuto dalla Legislazione UE a bassa tassazione, ci sono due possibili regimi di tassazione:
Se nel Paese in cui si è acceso il conto vi è una tassazione alla fonte degli interessi molto bassa(minore del 15%) allora conviene scegliere per la doppia imposizione, pagando le tasse in questo Paese ed in Italia in misura del 20% degli interessi.
Se invece la tassazione locale è superiore al 15% ha più senso scegliere di pagare quella che viene chiamata la “Euroritenuta”, ovvero una tassazione del 35% degli interessi applicata anonimamente alla fonte.
Molto interessante.