In un momento in cui le borse sono ancora troppo altalenanti, un investire cauto può trovarasi a proprio agio investendo sul mercato obbligazionario, negoziando magari con qualche opzione per arrotondare le percentuali. Vediamo come:
Le obbligazioni possono dividersi fondamentalmente in 3 tipi:
Obbligazioni semplici
Obbligazioni cum warrant
Obbligazioni convertibili
Delle prime avrete sicuramente sentito parlare ed è inutile dilungarsi in spiegazioni noiose ricordo solo che sono le uniche che contemplano una ulteriore divisione in, obbligazioni corporate, relativamente a cui è possibile vedere questo articolo sul sito Leobbligazioni.com, e titoli di Stato.
Obbligazioni cum warrant
Sono prestiti dotati di un diritto autonomo ad ottenere una certa quantità di azioni della società emittente in un arco temporale e a un prezzo prefissato detto strike price. Questo strumento finanziario è composto da due autonome entità: l’elemento prestito (bond) e l’elemento opzione (option). I due elementi hanno vita autonoma il che vuol dire che possono essere negoziati in maniera separata e soprattutto l’esercizio del warrant, che comporta un ulteriore esborso, non estingue l’obbligazione.
Sul mercato trovate quindi 3 prezzi: il “cum warrant” (bond + option), l’ex (bond senza option), warrant (opzione senza bond). Dovete tenere presente che il valore del warrant tende a zero se il valore corrente dell’azione fosse uguale o inferiore allo strike price. Il valore del cum warrant normalmente è pari alla somma dell’ ex + warrant. L’ex si determina in base ai rendimenti espressi sul mercato per titoli simili; il warrant invece cambia se si negozia in Europa o in America.
In USA il suo valore è pari alla differenza tra la quotazione corrente dell’azione di compendio e il prezzo d’esercizio moltiplicato per il numero delle azioni.
In EU è molto più complicata è la risultate di valutazioni riguardanti durata, volatilità del titolo evoluzioni attese dei tassi d’interesse, dividendi composti!
Obbligazioni Convertibili
Risulta essere un titolo unico e indivisibile. Al suo interno coesistono una componente prestito (bond) e una componente opzione (option) che consente di convertire l’obbligazione in azione. Il bond, capitale di credito, viene convertito in capitale di rischio. Bisogna fare attenzione perchè la conversione può essere “diretta” se l’emittente offre conversione in proprie azioni, o “indiretta” se l’emittente offre in conversione azioni di una proria controllata. Le variabili tempo di conversione, rapporto di conversione, durata, modalità di rimborso e tassid’interesse determinano il prezzo.
Il valore delle obbligazioni convertibili è composto: dal “bond value” che rappresenta il prezzo minimo chiamato “pavimento” e lo “stock equivalent” che esprime il volore dell’azione di compendio. Il valore teorico di questo titolo tende ad allinearsi al valore dell’azioni di compedio.